Quando ero piccola avevo modeste proiezioni di me nel futuro.
Probabilmente alla domanda "cosa vuoi fare da GRANDE?" avrei risposto "la veterinaria" perché amavo i gatti (forse ho risposto "il gatto", senza starci troppo a riflettere).
Oggi, se dialogo con qualcuno delle possibilità del presente, ricordando la ME del passato completamente innocente e sprovveduta, quasi mi commuovo.
O meglio: mi consolo. Perché non avevo idea che sarei salita su una nave che ha già imbarcato acqua e si accinge ad entrare nella tempesta.
In questo mare di parole, fiumi di inchiostro, di autoscatti e cinguettii, i miei occhi e i miei pensieri si dileguano; le mie opinioni saltellano, la verità non è mai una sola, e se resta l'unica è occultata.
Salto da un punto ad un altro, sfocando l'obbiettivo, riafferrando successivamente il mio scopo.
Quanta incertezza....
Ma un bambino (o meglio un ragazzo post-adolescente) che guarda al futuro, come risponde alla domanda "cosa vuoi fare da GRANDE?"
Qualcuno ha il coraggio di domandarglielo?
Non avendo risposta (o domanda), molti si creano un solo ed unico scopo:
DIVENTARE FAMOSI
Non importa come.
Forse aumentando il numero di spolliciate su facebook, o facendo un provino per un talent show.
Come imparare a contare partendo da 0 a 1000, senza considerare i numeri in mezzo.
0 - 1000. Non serve altro.